Tipo di attività:
❑ Mentoring
❑ Mentoring fra pari
x Laboratorio
Temi di riferimento: Comunicazione e consapevolezza culturale
Competenze di riferimento
Competenze comunicative, competenze sociali e civiche, consapevolezza ed espressione culturale.
Durata: minimo 4 ore
Occorrente e risorse: laptop, proiettore, flip chart, fogli A4 e A3 (almeno uno per partecipante), penne e pennarelli.
Che cos’è?
“Non esiste una sola storia –scrivi la tua” è un’attività di gruppo che, mediante la discussione e l’autoriflessione, affronta il problema dell’identità personale e culturale, nonché delle diverse forme di razzismo, xenofobia e discriminazione.
In che modo? Il laboratorio è costituito da una combinazione di attività differenti da quelle volte a conoscersi meglio e a riflettere su stessi, a quelle che mirano a costruire delle relazioni mediante la condivisione di storie e, infine, l’ideazione di iniziative future.
Per quanti partecipanti? Il laboratorio vede il coinvolgimento di un gruppo di minori con diversi background che vivono all’interno delle comunità di accoglienza. Tuttavia, al fine di garantire la qualità dei contributi e creare un ambiente sicuro per i partecipanti, suggeriamo di creare dei gruppi che non coinvolgano più di 10 ragazzi.
Riflettere insieme sulla diversità culturale per promuovere la tolleranza e l’empatia e incoraggiare gli altri ad esprimersi.
Al termine del laboratorio, i partecipanti avranno analizzato i seguenti temi:
(i) influsso del potere sulla formazione dell’identità culturale;
(ii) influsso degli stereotipi sull’identità culturale e la percezione da parte della società;
(iii) rapporto fra origini e identità culturale.
Il laboratorio prevede delle attività di storytelling che aiutino i partecipanti a riflettere sulle loro esperienze per formare un legame più forte con gli altri partecipanti e costruire dei rapporti duraturi.
Obiettivi di apprendimento:
● imparare a conoscersi e condividere alcuni aspetti della propria personalità e della propria cultura;
● capire in quale misura le esperienze influiscono sull’adozione di determinati punti di vista;
● migliorare la capacità dei partecipanti di riflettere sulla propria identità;
● permettere ai partecipanti di acquisire la capacità di esprimere i propri sentimenti in merito alle loro storie personali e alle persone che hanno caratterizzato il loro percorso di vita;
● permettere ai partecipanti di acquisire una maggiore consapevolezza al fine di permettere loro di creare dei percorsi futuri.
Pertanto, il laboratorio di basa su un processo di acquisizione di consapevolezza all’interno di una determinata cornice culturale. Aiuta a riflettere sul modo in cui i propri comportamenti sono percepiti dagli altri e a decostruire i pregiudizi al fine di combattere ogni atteggiamento negativo.
Informazioni preliminari
Bambini, adolescenti e giovani cercano nel loro percorso di crescita un riconoscimento da parte degli altri. L’identità culturale e quella di gruppo costituiscono una parte importante del percorso di crescita. Inoltre, il rinforzo positivo e la promozione del pensiero critico sono fondamentali per la formazione di adulti responsabili.
Soprattutto nel caso dei minori in uscita dalle comunità di accoglienza spesso non dotati di modelli di ruolo o mentori, le attività che danno spazio all’analisi della propria personalità in un gruppo sicuro sono essenziali e offrono esperienze di apprendimento differenti.
Come molti altri rifugiati in Europa, i minori non accompagnati provengono da contesti culturali differenti e quando cominciano una nuova vita nel vecchio continente devono familiarizzare con una serie di codici sociali e culturali che consentano loro di comprendere e comunicare in un nuovo ambiente. Spesso devono affrontare i pregiudizi degli altri e, allo stesso tempo, superare i propri. Dotati di diversi background ed esperienze, devono affrontare numerose sfide mentre si adattano al loro nuovo ambiente.
Ricorda:
1. È importante creare un ambiente sicuro in cui il rispetto sia un requisito fondamentale e possano essere avanzate delle critiche costruttive.
2. È importante che l’operatore sia pronto a investire tempo ed energie per tentare di saperne di più in merito agli interessi, al passato, alle aspirazioni e alle esigenze dei minori.
3. Tentare di trovare dei modi creativi per superare le barriere linguistiche interagendo con i minori provenienti da diversi ambienti culturali.
- Potrebbero emergere degli atteggiamenti discriminatori nel gruppo nel corso delle discussioni sugli stereotipi.
- I concetti affrontati potrebbero essere troppo astratti o sembrare irrilevanti ai minori.
- L’operatore deve prepararsi alle sfide e affrontare i comportamenti discriminatori concentrandosi sull’esaltazione della diversità culturale.
- L’operatore preparerà prima della sessione esempi ed esperienze per avvicinare tali problemi all’esperienza dei minori inseriti nelle comunità di accoglienza.
Implementation Steps
INTRODUZIONE: Stimolare la discussione e aiutare il gruppo a conoscersi:
1. Attività di socializzazione “Ti parlo del mio nome”
Nel corso di questa attività, i partecipanti sono invitati a condividere la storia e il significato del loro nome. Suggeriamo di formare un cerchio per far sì che tutti possano prestare attenzione. Trascrivi su un foglio di flip chart le seguenti domande al fine di aiutare i partecipanti a scoprire la storia del loro nome: “Chi ha scelto il tuo nome e perché? Ha un significato? Hai mai cambiato nome? Ti piace il tuo nome? Come ti chiamano i tuoi amici e familiari? Da’ l’esempio e condividi per primo la storia del tuo nome.
Se hai del tempo, invita i partecipanti a scrivere il loro nome su un pezzo di carta e a creare un acronimo con elementi che li caratterizzano. Quindi ciascuno dovrà presentare le proprie idee al resto del gruppo.
Suggerimenti:
a. Se ti trovi a lavorare con un gruppo numeroso e hai poco tempo a disposizione, invita i partecipanti a lavorare in piccoli gruppi.
b. Nel caso in cui ci siano dei partecipanti che hanno dei problemi di lettura o scrittura, invitali a disegnare per aiutarli ad avvertire meno la pressione.
2. “Il mio oggetto, la mia cultura” – questa attività di solito richiede la padronanza di una lingua comune.
I partecipanti sono invitati a portare con loro un oggetto o una foto che rappresenti un aspetto della loro cultura. Di’ loro di sedersi in cerchio e di disporre gli oggetti al centro. Tutti loro dovranno presentare l’oggetto che hanno portato illustrando le ragioni che li hanno spinto a sceglierlo. Puoi porre loro le seguenti domande. Può essere difficile scegliere un oggetto o un’immagine? Perché hai scelto questo oggetto? Perché è tipico della tua cultura?
Al termine della presentazione, lascia i partecipanti liberi di discutere. Le domande e gli spunti di discussione possono essere legati alle similitudini individuate o a dei dettagli degli oggetti. Alla fine, chiedi ai partecipanti di ricordare gli aspetti che hanno trovato più interessanti e sorprendenti.
Indicazioni sullo svolgimento dell’attività: Non esiste un’unica storia – scrivi la tua.
Invita i partecipanti a guardare il seguente video (sottotitoli disponibili in 49 lingue):
https://www.ted.com/talks/chimamanda_adichie_the_danger_of_a_single_story/
The danger of a single story | Chimamanda Ngozi Adichie
“Le nostre vite, le nostre culture sono composte da più storie che si sovrappongono. La scrittrice Chimamanda Adichie racconta di come ha trovato la sua voce e ci mette in guardia contro i pericoli rappresentati dal prestare attenzione a un unico racconto. “[1]
Il video mostra una storia scelta per stimolare una discussione in merito alle proprie origini, alla propria identità e alle proprie aspettative nei confronti di se stessi, nonché riguardo al modo in cui gli stereotipi sono costruiti e mettere in discussione la propria autostima e la propria idea di sé. Il principale tema di questa attività consiste nel comprendere quale sia l’impatto degli stereotipi sulla vita di ogni giorno.
N.B: Il video richiede una buona conoscenza della lingua inglese e dei concetti inerenti alla formazione dell’identità culturale. Pertanto, può essere utilizzata appieno solo con gruppi dotati degli strumenti interpretativi adeguati. In alternativa, è possibile servirsi di estratti o citazioni che possano stimolare la riflessione e la discussione in merito all’identità culturale oppure scegliere un nuovo video.
Al termine della visione, chiedi ai partecipanti di condividere i propri pensieri e le proprie impressioni
Ti invitiamo a preparare tre fogli di flip chart con su riportati i seguenti titoli:
(i) Immagine stereotipata delle persone provenienti dal mio Paese di origine.
(ii) Simboli stereotipati della mia cultura e del mio Paese di origine (ad es., bandiera, fiore o animale simbolo, ecc.)
(iii) Il mio modo di rappresentare la mia cultura e il mio Paese.
All’inizio ciascun partecipante dovrà trascrivere i propri pensieri su tre fogli separati. Quindi, dovrà presentare il proprio lavoro al resto del gruppo e attaccarlo alla rispettiva flip chart. L’obiettivo è quello di dimostrare la facilità con la quale facciamo nostri gli stereotipi, che costituiscono solo una parte di una realtà estremamente complessa. L’identità culturale è una costruzione complessa cui concorrono più storie.
In base alle caratteristiche del gruppo è possibile condurre diverse discussioni in merito a stereotipi positivi e negativi e identità personali e collettive. L’obiettivo è quello di far capire ai partecipanti che tutti noi ci serviamo degli stereotipi che influenzano l’intera società. Tuttavia, possiamo interrompere la monotonia del discorso dominante condividendo e interessandoci alla complessità delle storie personali e collettive.
Le domande che possono essere poste al fine di avviare una discussione sono: Quali sono le conseguenze legate al ricorso agli stereotipi? Quali aspetti vengono trascurati? In che modo tale tendenza contribuisce a creare una narrazione univoca in merito a persone che sono portatrici di culture differenti?
Suggeriamo di discutere del Paese ospitante nel caso in cui si disponga di abbastanza tempo. Una volta mostrato il risultato del loro lavoro, i partecipanti potranno operare dei confronti fra il loro Paese di origine e quello ospitante. Prevale una concezione positiva o negativa? Sono simili o differenti? I partecipanti condividono i cliché in merito al Paese ospitante?
Conclusione del laboratorio:
Suggeriamo di concludere l’attività invitando i partecipanti a condividere i loro sentimenti e il loro grado di soddisfazione. Essi, inoltre, potranno dire se hanno compreso i concetti presentati e raggiunto i risultati di apprendimento previsti. Soprattutto nel corso di queste attività incentrate sulla riflessione, è importante che la valutazione aiuti i partecipanti a provare un senso di soddisfazione e a condividere le loro riflessioni.
Ti invitiamo a servirti delle tre flip chart nel corso dell’attività di valutazione allo scopo di mettere in relazione i vari aspetti. Se, fra le attività di socializzazione previste, hai scelto di utilizzare quella che prevede la presentazione di un oggetto tipico, chiedi ai partecipanti se il loro modo di percepire l’oggetto è cambiato man mano che veniva approfondito il tema degli stereotipi. Infine, incoraggia i partecipanti a riflettere in merito ai cambiamenti avvenuti nel loro modo di intendere i Paesi, le culture e i popoli presentati.